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L’isola di Pasqua, notizie e curiosità su questo luogo pieno di mistero

Se abbiamo presente una espressione che di tanto in tanto ci capita di usare quando parliamo, come potrebbe essere ad esempio ‘lontano dal mondo’, possiamo forse avere una vaga idea di dove si trovi l’isola di Pasqua; circa 3.500 km ad Ovest delle coste del Cile, nel più profondo blu dell’Oceano Pacifico, l’unione dei quattro vulcani Rano Kau, Rano Raraku, Poike e Terevaka in tempi sconosciuti chissà quanti milioni di anni or sono, originò la sua nascita.

Situata sulla dorsale pacifica, l’isola di Pasqua ha la caratteristica di avere delle coste quasi completamente inaccessibili ed a picco sul mare, dove per trovare il fondo bisogna subito scendere fino ai 3000 metri di profondità; fatta a forma di triangolo rettangolo ed avente una lunghezza massima di 24 km ed una larghezza massima di 13km, la Easter Island, come direbbero i turisti inglesi ed americani, presenta un clima subtropicale con temperature medie che si aggirano sui 21 gradi di media, e non soffre di particolari bruschi sbalzi nel corso dell’anno.

Un’isola completamente vulcanica nel bel mezzo del Pacifico

Tre grandi vulcani spenti, Terevaka, Poike e Rano Kau e la grande cava di pietra di Rano Raraku hanno testimoniato in prima persona la nascita dell’isola di Pasqua, evento di cui ancora oggi non si può però dare una esatta collocazione nel tempo. Le notizie a disposizione sono relative ai primi segni di civiltà collegati all’isola, e questi sembrano appartenere indubbiamente a popolazioni polinesiane, ma non si scarta l’ipotesi di una massiccia colonizzazione da parte di una popolazione bianca proveniente dal Sud America, come affermò tempo fa l’antropologo ed esploratore norvegese Thor Heyerdahl.

Sono molte le grotte vulcaniche ed i tunnel di lava presenti su gran parte del territorio dell’isola di Pasqua, con rocce magmatiche ricche di ferro, caratteristiche tra le altre cose anche delle isole Galapagos; anche le isole minori di Motu Nui e Motu Iti sono prevalentemente dominate da vere e proprie colate di hawaite e basalto, dato questo che potrebbe permetterci di ipotizzare la nascita dell’intero arcipelago circa 750.000 anni fa.

Flora e fauna dell’Isola di Pasqua

Ovviamente, il fatto di essere così lontana ed isolata dal resto del mondo, rende l’isola di Pasqua non solo un posto davvero molto tranquillo, ma la annovera purtroppo anche come una tra le isole più povere in quanto a presenza di varietà di specie animali e vegetali al mondo. Sono appena 48 infatti le specie vegetali native dell’isola, e ciò è dovuto certamente alla totale assenza di collegamenti con la terraferma, che l’isola non ha mai avuto il piacere di conoscere. Diciamo pure che, a parte il modesto contributo dato dalle poche specie di uccelli migratori che fanno tappa sull’isola durante i loro lunghissimi spostamenti, è stato l’uomo ad introdurre sull’isola di Pasqua alcune specie vegetali; tra queste abbondano la Jubaea chilensis, probabilmente la più grande specie di palma al mondo, la Elaeocarpus e la Alphitonia, entrambe usate per fabbricare canoe, ma si può trovare anche una varietà di Palissandro oceanico, purtroppo però oggi in pericolo di estinzione.

Come dicevamo, anche gli animali presenti sull’isola appartengono a specie introdotte sul posto dall’uomo; pecore, cavalli, maiali, vacche e lucertole fanno dunque compagnìa alle poche specie di uccelli marini del luogo che risiedono in pianta stabile sull’isola, mentre in mare la cosa è di gran lunga differente. Vista la posizione che occupa l’atollo nel bel mezzo del Pacifico e tenuta in conto l’immensità del mare, è facile pensare a quante specie di mammiferi marini, crostacei, anfibi e molluschi si possano incontrare nei fondali dell’isola di Pasqua; i suoi fondali vulcanici favoriscono la proliferazione di calamari, e questo significa ovviamente grande presenza di capodogli, delfini e balene, oltre a tutte le altre specie che questi fondali sono capaci di ospitare.

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I Moai, la principale attrazione turistica dell’isola di Pasqua

Anche se è indubbiamente difficile incontrare qualcuno che sia stato fisicamente sull’isola di Pasqua, sarà capitato a molti di vedere qualche documentario in tv o in internet sui Moai; questi massicci blocchi di pietra vulcanica scolpiti e trasformati in mezzi busti rappresentano il simbolo principale dell’isola di Pasqua, nonché primario elemento di interesse per i turisti che decidono di andare a vederli di persona.

Alti tra i 2 ed i 10 metri, i Moai non sono altro che statue monolitiche ricavate da un unico blocco di tufo vulcanico di un colore che va tra il marrone ed il rossastro, e che recano sul dorso dei particolari simboli in rongorongo, un sistema di geroglifici scoperto per la prima volta su quest’isola. Non sono tuttavia chiare le tecniche utilizzate a quei tempi dai popoli Maori per trasferire queste sculture pesantissime da un posto all’altro, ma la cosa certa è che lo hanno fatto. Attualmente sono stati creati collegamenti che permettono di poter raggiungere l’isola di Pasqua con meno disagi rispetto a qualche anno fa, e forse sarebbe proprio il caso di farci una capatina.