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Alla scoperta dell’Indonesia

Il viaggio virtuale che faremo oggi avrà come destinazione l’Indonesia, un esteso Stato asiatico che vanta possedere circa 18.000 isole e che è il quarto posto nel mondo in quanto a popolazione dopo Cina, India, e Stati Uniti. Geograficamente l’Indonesia confina via terra soltanto con Malesia, Nuova Guinea e Papua, per il resto è completamente circondata dalle acque dell’Oceano Pacifico da un lato, e da quelle dell’Oceano Indiano dall’altro. Politicamente l’Indonesia è una Repubblica Democratica di caratttere presidenziale avente la sua capitale in Giacarta, città con una popolazione di circa 11 milioni di abitanti situata sulla costa Nord-Ovest dell’ isola di Giava.

Grazie proprio alla presenza delle numerose isole da cui è composta, l’Indonesia può vantare una cultura multietnica davvero importante; sono molti infatti i popoli che vivono lì, ed ognuno ha la sua religione, parla la sua lingua, vive secondo i propri canoni; è rappresentato ovviamente dai giavanesi (gli abitanti dell’isola di Giava) il gruppo etnico dominante e più numeroso, gruppo etnico che racchiude nel motto ‘Bhinneka tunggal ika (molti ma uno) la propria filosofia di vita basata, come si evince appunto dal motto, sull’unione dei popoli nonostante le loro diversità.

Storia dell’Indonesia

Anticamente le due isole più grandi, Giava e Sumatra, erano influenzate in qualche modo dal buddismo e dall’induismo, ci pensarono qualche tempo dopo i primi commercianti arabi a diffondere l’islam, religione che oggi regna sovrana nella stragrande maggioranza delle terre indonesiane. Dall’inizio del secolo XVII l’Indonesia fu progressivamente colonizzata dagli olandesi, che non persero tempo a sfruttare per bene tutte le ricchezze naturali di quei luoghi, mettendo in piedi una grande attività di commercio soprattutto di spezie presenti in modo massiccio da quelle parti.

Gli olandesi governarono in Indonesia fino alla Seconda Guerra Mondiale anche se, nel lasso di tempo compreso tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale ci fu un tentativo di ribellione indipendentista subito stroncato sul nascere; da registrare anche un timido tentativo espansionistico del Giappone prima e della Malesia poi, fino a giungere al 1965, anno in cui, con un vero e proprio colpo di Stato ‘agevolato’ in qualche modo anche dagli americani, salì al potere il generale e dittatore indonesiano Suharto, che colse l’occasione per dare il via ad una massiccia azione di ‘pulizia etnica’ uccidendo più di un milione di persone.

Geografia e clima

Delle circa 18.000 isole da cui è composta l’Indonesia, sono circa 2500 quelle abitate, tutte le altre sono state sì censite, ma non mostrano alcun segno di vita o civilizzazione, e la caratteristica di questo enorme arcipelago è soprattutto il ‘doppio affaccio’ che esso presenta a cavallo della linea dell’equatore, con le isole di Giava, Sumatra, Kalimantan, Nuova Guinea e Sulawesi disseminate sull’uno e sull’altro lato della linea equatoriale.

L’isola di Nuova Guinea ospita inoltre la vetta più alta di tutta l’Oceania, il monte Puncak Jaya che con i suoi 5030 metri di altezza sul livello del mare domina incontrastato l’intero paesaggio; va però detto, per essere precisi e scrupolosi, che l’Indonesia è situata nel bel mezzo di alcune faglie tettoniche molto importanti come la placca pacifica e quella australiana, ed è proprio questo il motivo principale per cui questa zona è spesso oggetto di attività sismiche e vulcaniche. Per il resto, l’arcipelago offre un clima prevalentemente tropicale caratterizzato dalla costante presenza dei monsoni, e la temperatura (pressochè costante per quasi tutto l’anno) è sempre compresa tra i 25 ed i 30 gradi durante tutto l’arco dell’anno.

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Risorse naturali ed economia dell’Indonesia

Servizi, industria ed agricolturacostituiscono la fonte di ricchezza più importante dell’Indonesia, il cui prodotto interno lordo è stimato in circa 1.000 miliardi di dollari americani annui, ed è proprio l’agricoltura a generare le maggiori opportunità di impiego, offrendo lavoro a circa la metà dei 95 milioni di lavoratori che vivono in tutto l’arcipelago. Le industrie maggiori sono quella tessile, quella del settore minerario, e quella collegata con tutte le attività di estrazione di gas e petrolio, mentre i prodotti agricoli più diffusi sono riso, tè, caffè, spezie, olio di palma e gomma.

Giappone, Cina, Singapore, Stati Uniti, sono i paesi che hanno creato il maggior numero di canali di scambio commerciale con l’Indonesia, e sono intensi i traffici ‘import/export’ attualmente in piedi con questi paesi; in pratica stagno, rame, oro, petrolio, gas e spezierappresentano una valida contropartita che consente agli indonesiani di poter comprare macchine agricole, strumenti di alta tecnologia, attrezzature mediche, e prodotti alimentari assenti su tutto l’arcipelago.

Consigli utili per chi viaggia in Indonesia

Bene, una volta apprese tutte le informazioni storiche, geografiche, climatiche, economiche e politiche dell’Indonesianon resta altro da fare che andarla a visitare, cosa certo non semplicissima di questi tempi, ma che prima o poi sarà pur possibile fare! E’ comunque utile sapere che, anche se stiamo parlando di un paese sostanzialmente tranquillo dove succedono poche cose, in alcune regioni dell’Indonesiala sicurezza è a volte minata da sparuti gruppi di separatisti ed indipendentisti che potrebbero creare problemi, meglio sempre informarsi prima di partire.

Per quanto riguarda poi qualche consiglio su come muoversi e cosa mettere in valigia, è presto fatto; indumenti fatti prevalentemente con tessuti freschi come potrebbero essere il lino e cotone, delle scarpe aperte per poter guadare corsi d’acqua o piccole paludi, ma anche scarpe da trekking per eventuali escursioni in quota, e soprattutto dei buoni rimedi contro le punture di insetti, presenti in modo massiccio in tutto l’arcipelago.